Iniziamo

Con il termine di lifting viso si identifica l’intervento chirurgico principe per quanto riguarda le procedure di ringiovanimento del volto. Non a caso, nel sapere comune, esso si identifica in quanto tale e come nessun altro con il concetto e con l’immaginario della chirurgia estetica.

Intervento principe

Ancorché non risulti essere la procedura di chirurgia estetica più praticata nelle sale operatorie di tutto il mondo, indubbiamente da sempre ne costituisce l’intervento principe. Questo si deve alla sua aura di esclusività, essendo ai suoi albori appannaggio delle classi agiate, le cui esigenze di mondanità e visibilità sociale non “permettevano” un qualche venire meno dell’integrità fisica, di cui l’invecchiamento del volto costituisce uno dei paradigmi. Con il sempre maggiore avvento e diffusione del cinema, ed in genere di tutto il mondo dello spettacolo, questa “necessità” di freschezza e bellezza, agli occhi del grande pubblico, è diventata sempre più imperativa fino a diventare uno dei fattori che lo caratterizzano, senza distinzione di sesso, convinzioni politiche o religiose e latitudine.

Un insieme di procedure

Non si tratta dell’intervento in ambito di chirurgia estetica maggiormente praticato, ancorché i suoi “numeri” siano in tutto il mondo in continuo aumento. Entrambi questi dati, seppur in apparente contrasto, hanno una spiegazione. Si tratta di una procedura, o meglio sarebbe dire un insieme di procedure, comunque caratterizzate da un certo grado di invasività e complessità tecnica. La decisione di sottoporvisi deve, quindi, essere molto ben ponderata. D’altro canto, il continuo affinamento delle tecniche, della maneggevolezza dei farmaci anestetici, ha in parte “alleggerito” il complesso di queste problematiche, rendendo l’intervento di lifting viso meno ostico agli occhi del pubblico. Si tratta comunque di procedure economicamente costose e questo non può che “selezionare” la platea di soggetti, uomini e donne, potenzialmente ad esse interessati.

L’attenzione

Di contro, l’attenzione e la sensibilità della popolazione verso il proprio benessere psicofisico è di molto aumentata in questi ultimi decenni. Aspirare a “stare bene” a vivere meglio con sé stessi in un corretto rapporto fra il corpo e la mente, fa oramai parte della sensibilità di ognuno di noi. Ecco quindi che l’interesse verso procedure chirurgiche o anche trattamenti di medicina estetica volti a preservare o ricostruire questo sano equilibrio, trovi sempre maggiore spazio nella sensibilità di ognuno di noi.

LIFTING VISO

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L’avanzare dell’età comporta delle modificazioni a carico dei tegumenti dell’intero organismo cosa che, purtroppo, è facile verificare per ognuno di noi. Se concentriamo la nostra attenzione sui tessuti del volto, sarà facile notate una perdita della definizione della linea del contorno dell’angolo mandibolare, dell’appesantimento delle guance con accentuazione dei solchi naso labiali e il comparire delle antiestetiche pliche sul collo. Anche il distretto orbito palpebrale viene coinvolto in questo fisiologico processo, non sempre di pari passo con il terzo medio e inferiore del viso. A volte in misura più accentuata, a volte meno, con frequente discrepanza fra le palpebre superiori e quelle inferiori. Tutto ciò deriva dalle modificazioni indotte dal tempo sulla “qualità” dei tessuti ed in maniera significativa del collagene e delle fibre elastiche, elementi di cui il sottocute è primariamente costituito. Tutto questo si traduce in un aspetto del viso sempre meno tonico e “vecchieggiante” ineludibile cartina di tornasole dello scorrere del tempo.

L’approccio a questo “inestetismo” o complesso di inestetismi, se così li vogliamo chiamare, è chiaramente multidisciplinare e differente da soggetto a soggetto, non essendo l’invecchiamento un processo univoco nelle sue tempistiche e quindi differente in ognuno di noi. Non dimentichiamo poi che stili e abitudini di vita hanno impatto sui tempi e modi di invecchiamento di un tessuto. È nozione comune che il fumo di sigarette, l’uso di stupefacenti e l’abuso di sostanze alcoliche fin dalla gioventù, abbia un impatto potente  in senso peggiorativo sulla freschezza e vitalità dei tessuti. È poi ovvio che chi si espone al sole per necessità lavorative, non solo per diletto, veda la sua pelle solcarsi e appesantirsi ben più rapidamente di chi lavora in ambienti protetti. Che un vecchio lupo di mare che per tutta la vita ha esposto il viso al sole e alle intemperie, abbia un viso ben più ricco di solchi e rughe rispetto ad un coetaneo che ha sempre lavorato in ufficio, è cosa talmente ovvia da non richiedere commento alcuno.
Dobbiamo poi considerare la genetica. I nostri geni “comandano” come e quanto i nostri organi e tessuti reggeranno l’impatto di tutte le situazioni ambientali potenzialmente lesive della loro integrità. Essi “decidono” come invecchieremo e in quanto tempo lo faremo. Tutto ciò ci rende unici e da un certo punto di vista inimitabili. L’approccio al “problema” sarà quindi diverso per ognuno di noi. Non esistono panacee e rimedi buoni per tutti.

In ultimo non possiamo non considerare come la percezione di questi inestetismi, o dello scorrere del tempo se così lo vogliamo definire, sia allo stesso modo così differente in ognuno di noi. Quello che per alcuni è un vero limite alle relazioni sociali e all’approccio al mondo esterno, è per altri quasi un valore aggiunto – i segni e le rughe del proprio volto – da portare e mostrare quasi con orgoglio!

Di tutti i possibili approcci al ringiovanimento del viso, che facciano capo alla medicina estetica o al “lato” chirurgico, certamente il lifting è quello più radicale e impegnativo, ma è anche quello che offre le migliori possibilità in termini di risultato a breve e lungo termine.

Dobbiamo però fare un passo indietro. I termini “volto” e “lifting” sono tanto ovvi, quanto generici. Il III superiore, quello medio e quello inferiore del volto non invecchiano allo stesso modo, non lo fanno “simmetricamente” nel tempo e la loro “condizione” è percepita dai pazienti in modo differente. A volte i pazienti, uomini e donne – sì perché sono moltissimi i soggetti di sesso maschile interessati alle tecniche di ringiovanimento del volto – sono condizionati dall’invecchiamento della regione palpebrale, che si tratti di blefarocalasi, di ridondanza cioè della cute della palpebra superiore, oppure delle borse adipose tipicamente localizzate a livello inferiore, o ancora semplicemente dal comparire delle “zampe di gallina” al canto esterno degli occhi, mentre considerano i segni di invecchiamento del resto del viso meno “impattanti” la loro condizione. In questi pazienti medicina estetica e chirurgia del distretto oculo palpebrale possono “lavorare” in sinergia con ottimi risultati, senza la necessità di ricorrere al lifting del viso.

In altri casi si verifica l’opposto. I pazienti sono desiderosi di correggere l’appesantimento dei tessuti del III medio e inferiore del viso nel loro complesso. In questi casi sottoporsi al lifting facciale del III medio e inferiore del viso è imperativo, se si “pretendono” determinati risultati.

In altre situazioni ancora è specificamente il III inferiore del viso, il collo, a mostrare i maggiori segni di cedimento. La procedura di ritidectomia sarà quindi focalizzata in questo distretto. Va da sé che queste diverse esigenze richiedono approcci tecnici differenti. Ecco perché il termine lifting del volto appare troppo generico nel momento in cui, in sede di visita specialistica, il singolo caso viene approfondito.

L’intervento chirurgico di ritidectomia, o di lifting del volto, o meglio di tutte le tecniche che fanno capo alla dizione generica di “lifting del volto” hanno un fine comune, che è quello di contrastare l’appesantimento dei tratti del volto frutto del venire meno della tonicità e elasticità dei tessuti che lo compongono. Cute, sottocute, tessuti muscolari e fasce connettivali che circondano il tutto. Ciò che conta è il loro riposizionamento verso l’alto, secondo le corrette linee vettoriali verticali, contrastandone la ptosi, cioè la loro “caduta” verso il basso, frutto di età e gravità.
Sempre più prevale il concetto di spostamento in blocco di questi tessuti, essendosi reso evidente che l’azione parziale sulla cute dà risultati efficaci solo nel breve termine, ma non garantisce la “tenuta” nel tempo. Questo approccio ha dei tratti tecnici comuni, sia che ci si limiti al sostegno del III medio, piuttosto che della zona inferiore, collo compreso, fino al sostegno di tutto il complesso.

L’approccio classico prevede l’incisione verticale al davanti dell’orecchio, anzi parzialmente nascosta all’interno di esso nella regione del trago, estesa verso l’alto lungo la basetta e, in basso, dietro all’orecchio estesa alla mastoide, soprattutto nei casi si renda necessario liftare anche il collo. La “profondità” dello scollamento permette di identificare le fibre del cosiddetto SMAS il sistema muscolo aponeurotico della
faccia – il cui riposizionamento “porta con sé” i tessuti coinvolti, lasciando alla cute il ruolo che gli compete, che è quello di copertura e non quello di sostegno e trazione, ruolo che, al di là del breve periodo, non è in grado di sostenere.

Esistono anche approcci tecnici più aggressivi, dove addirittura la profondità dello scollamento raggiunge il periostio (la membrana connettivale che riveste le ossa) consentendo nel vero senso della parola uno spostamento in blocco dei tessuti del volto. In questo caso ci riferiamo a metodologie estremamente aggressive. Per ridurre le complicazioni potenziali ad essa inerenti, sono state proposte una serie di “varianti” tecniche allo scopo di mantenerne l’efficacia, minimizzandone l’impatto e i rischi. Questo spiega il venire alla ribalta di tutta una serie di acronimi, sigle, che hanno dalla loro parte il fascino derivante dalla lingua straniera – solitamente l’inglese – di origine. La verità è però più semplice. La troppo scarsa aggressività, parliamo sempre di chirurgia, gesto “aggressivo” per definizione, consente risultati che si rivelano nel medio/lungo periodo scadenti. Hanno goduto di effimera fama i lifting per via endoscopica, che non consentono la rimozione della cute eccedente, ma solo l’indebolimento delle fibre muscolari della regione frontale. Così come i lifting con il minimo accesso MACS lift ((Minimal Access Cranial Suspension), che vuole dire minimo scollamento, minima trazione sui tessuti e minimi risultati, mascherati all’inizio da una rapidissima ripresa e rapidissimo recupero, stante il suo ridotto impatto sui tessuti.

Dobbiamo innanzitutto ricordare la chirurgia del ringiovanimento del volto è appannaggio di una ampia fascia di pazienti, senza distinzione di sesso, in un ventaglio di età piuttosto ampio, dai 40 ai 70/80 anni, ventaglio di età che era inizialmente più stretto e che negli anni ha finito col crescere. Questo fatto è certamente interessante in prima battuta da un punto di vista scientifico, il miglioramento delle tecniche anestesiologiche, l’aumentata disponibilità e maneggevolezza dei farmaci, le tecniche di monitoraggio postoperatorio hanno consentito “l’accesso” a interventi invasivi di una fascia di popolazione di età più avanzata. All’opposto, il sempre maggiore desiderio di mantenere una armonia fra l’aspetto estetico e la sensazione del proprio benessere psicofisico ha abbassato la soglia anagrafica oltre la quale l’intervento di lifting del viso viene considerato una opzione praticabile. La sintesi fra queste due posizioni appare difficile da trovare.

Dobbiamo fare un passo indietro e riferirci a quello che viene considerato come il primo ineludibile atto chirurgico: l’indicazione. L’indicazione ad un intervento deve essere la sintesi di una serie di elementi, che vanno dalla valutazione delle condizioni generali di salute, dell’aspetto fisico, delle possibilità economiche, della percezione dell’inestetismo e, non certo ultimo elemento, delle aspettative dei pazienti. Un lifting eseguito troppo precocemente “rischia” di avere poco successo in quanto i tessuti ancora tonici, contrastano con modifiche radicali, permettendo miglioramenti limitati a fronte di esiti permanenti (le cicatrici) e possibili complicazioni che rendono il rapporto costo/beneficio dell’intervento sfavorevole. Allo stesso modo, un lifting eseguito troppo avanti negli anni pone il problema della disarmonia, se vogliamo a causa della sua buona riuscita. Un viso troppo ringiovanito nel contesto di un fisico, un eloquio, una “mente” che dimostrano gli anni che hanno, possono creare un insieme forse ancora più disarmonico. Ovviamente esiste la possibilità di modulare l’aggressività delle procedure, cosa che condiziona il risultato finale, ma il chirurgo deve saper valutare l’impatto dei suoi gesti prefigurando l’esito dell’intervento e le possibilità dei pazienti di poterlo gestire. Possiamo quindi affermare che il reale obiettivo di qualsiasi procedura di medicina o chirurgia estetica, lifting del volto in primis, non è quello di restituire una “giovinezza” perduta, ma quello di riportare ragionevolmente indietro l’orologio del tempo, permettendogli poi di riprendere a scorrere.
Il dettame finale è sempre quello dell’armonia psicofisica. Mente e corpo non possono essere separati, ma possono e devono agire di concerto per dare ai pazienti piena coscienza di sé e delle proprie possibilità.

Pur nella diversità delle procedure e tenendo conto delle caratteristiche di ogni singolo paziente, è possibile fornire delle indicazioni di massima relativamente ai tempi di recupero e di guarigione completa dopo interventi di questa caratura.

Innanzitutto la durata del ricovero presso la clinica dove l’intervento di lifting viso è stato eseguito. Eseguito solitamente in anestesia generale, richiede una notte di osservazione e degenza presso la struttura. Questo non è un dettame assoluto, in quanto una verifica delle condizioni locali e generali del paziente, permetteranno di valutare la possibilità e/o l’opportunità delle sue dimissioni in giornata. Trattenere in Casa di Cura il paziente oltre le 24 ore non è quasi mai né opportuno né necessario. Il soggetto verrà valutato da un punto di vista generale e locale, eventualmente rimuovendo e ripristinando la medicazione modicamente compressiva che viene applicata al termine dell’intervento. Ecchimosi e lividi sono evenienza comune. Solitamente di modesta entità, tendono ad essere riassorbiti nel giro di pochi giorni. Si suole correttamente dire che i pazienti risultano “poco presentabili” per le prime due settimane. Una volta superata questa fase, il recupero procede in modo spedito. Dopo la terza settimana i pazienti possono riprendere una vita pressoché normale. In questo arco di tempo saranno stati rimossi tutti i punti di sutura, le cicatrici si avvieranno ad essere stabilizzate e si potrà programmare il loro monitoraggio e trattamento, allo scopo di “guidarle” verso la minore visibilità possibile.

Una fase transitoria di alterazione della sensibilità cutanea è frequentemente riferita da coloro che si sottopongono al lifting del volto. Va detto che situazioni di questo tipo sono comune corollario di tutti gli interventi chirurgici, non devono quindi in queste prime fasi generare nei pazienti ansie immotivate.

Trascorsi trenta giorni dall’evento, possiamo ipotizzare che il recupero sia completo. Il paziente potrà a pieno titolo riprendere le normali abitudini e occupazioni quotidiane. Chiaramente dettagli e esigenze particolari, quali porre attenzione all’esposizione ai raggi solari delle cicatrici e in generale delle zone oggetto di intervento, verranno discusse con il chirurgo operatore caso per caso.

Come abbiamo già specificato, ma non manchiamo di ribadire, tutte le procedure di chirurgia e medicina estetica hanno lo scopo di mascherare e attutire gli inevitabili segni del tempo, riportando “l’orologio” indietro per quanto possibile. Ovviamente il “ciclo” degli eventi non smetterà di scorrere, ma si ritroverà a “camminare” su di un terreno rinforzato e rinvigorito dai trattamenti ai quali i tessuti sono stati sottoposti. Questo vale chiaramente anche per il principe degli interventi di chirurgia estetica, quale il lifting del viso, o ritidectomia, se vogliamo utilizzare un termine più aderente al linguaggio medico scientifico.

I risultati a breve termine sono molto buoni, ma frequentemente i pazienti giudicano all’inizio il complesso dei propri tratti come poco naturale. Questo non deve allarmare, perché un conto è la guarigione esteriore di una ferita, o il miglioramento di una cicatrice dopo la primissima fase dall’insulto chirurgico che l’ha provocata, un conto è la completa restitutio ad integrum di un tessuto traumatizzato, che deve non solo dimenticarsi di essere stato operato, ma deve riprendere completa relazione biologica con tutte le strutture ad esso adiacenti. Tradotto in termini tecnici, questo processo di rimaneggiamento apparentemente oscuro, dura mesi. È quindi naturale che i pazienti vedano “ricomparire” nel loro volto le espressioni, la mimica, tutto quel linguaggio non verbale che rende il viso di ognuno di noi unico e per certi versi inimitabile. Per questi motivi una valutazione seria della riuscita, o comunque dell’esito di un intervento chirurgico, lifting viso in primis, non può essere ragionevolmente fatta prima di sei mesi. Durante tutto questo tempo i processi di guarigione, diciamo ad ampio spettro, maturano, lungi dall’essere definitivamente completati. Ragione per cui si può parlare di risultati davvero definitivi dopo un anno. Trascorso questo tempo, tutte le valutazioni di merito avranno senso compiuto ed i pazienti avranno tutti gli elementi a disposizione per riconoscere e in parte ricostruire quella immagine di sé il cui insoddisfacente riscontro li aveva portati a consultare lo specialista chirurgo plastico.

MACS LIFTING

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1. L’incisione è limitata all’attaccatura dei capelli sopra e anteriormente rispetto all’orecchio. Essa non si estende dietro l’orecchio.
2. A differenza di un lifting del viso tradizionale, la zona interessata è significativamente più piccola e comprende solo una porzione del III medio del viso. Poiché l’area interessata è più ristretta, l’invasività della procedura è nettamente ridotta, e ciò rende la tecnica più sicura per i fumatori. Rispetto ad altri tipi di lifting viso, il rischio di necrosi cutanea è notevolmente inferiore.
3. Suture di sospensione permanenti sono utilizzate per sollevare il tessuto sottostante. Le suture sono posizionate nel collo, nella regione mandibolare e in corrispondenza del tessuto adiposo delle guance. Mentre altri lifting facciali non prevedono l’elevazione del III medio del viso, il MACS lifting solleva il cuscinetto di grasso malare, riducendo le pieghe naso labiali.
4. Dal momento che lo SMAS (sistema muscolo-aponeurotico superficiale) non viene coinvolto, un danno al nervo facciale è altamente improbabile.
5. Poiché l’invasività è ridotta, il gonfiore post-operatorio e l’edema non sono così evidenti come nei normali lifting facciali, e il risultato è un recupero più rapido.
6. Il sollevamento del cuscinetto adiposo malare, viene solitamente combinato con la blefaroplastica della palpebra inferiore. La riduzione dell’altezza della palpebra inferiore produce un aspetto liscio e più giovane della regione periorbitaria.
7. Di frequente viene associata la liposuzione al fine di rimuovere il grasso in eccesso dalla zona del collo sotto l’angolo della mandibola, per ridefinirne il contorno. Questo procedimento libera anche la cute in modo che possa essereriposizionata con le suture di sospensione.
8. In quasi tutti i casi, il lifting viso MACS avrà risultati uguali o migliori rispetto ad un lifting tradizionale. È particolarmente applicabile ai pazienti più giovani che presentano il III mediodel volto cadente. A volte, quando un paziente ha un cedimento significativo del collo, si può prendere in considerazione la possibilità di una incisione nella regione posteriore del collo, al fine di eliminare la cute eccedente. Fortunatamente, quest’ultima non è necessaria nella maggior parte dei casi.

La procedura di MACS lifting viene eseguita in anestesia generale e la maggior parte dei pazienti rimane in clinica per i due giorni successivi. L’intervento dura di solito circa tre ore ed è spesso combinato con la blefaroplastica della palpebra inferiore, dal momento che il sollevamento del cuscinetto adiposo malare solleva anche le palpebre inferiori, rendendo semplice rimuovere la cute in eccesso. La sospensione della zona malare generalmente previene la necessità di qualsiasi procedura aggiuntiva ai cuscinetti adiposi della regione.

La notte seguente l’operazione, il paziente viene avvolto da un bendaggio modicamente compressivo e due piccoli drenaggi in aspirazione vengono inseriti dietro l’orecchio. Il bendaggio e i drenaggi vengono rimossi il giorno successivo.
Successivamente, il paziente indossa una sorta di bendaggio-mentoniera per una settimana. Qualsiasi residuo di gonfiore ed ecchimosi, soprattutto intorno agli occhi, viene trattato con un massaggio due volte al giorno.

I punti dell’accesso chirurgico della blefaroplastica vengono rimossi dopo cinque giorni. I punti davanti alle orecchie e nell’attaccatura dei capelli vengono rimossi dopo sei/sette giorni, e le suture sottili rimanenti dopo dieci giorni.

l MACS lifting rappresenta un importante sviluppo per la chirurgia di ringiovanimento del viso in quanto comporta un’invasività circoscritta e ha un recupero più rapido. Inoltre, migliora la parte mediana del viso e la zona malare che le altre procedure di lifting non affrontano.

A seconda della elasticità della pelle, la dieta e l’esposizione al sole ai raggi UV, un lifting MACS avrà effetti positivi per circa 10 anni.

MINI LIFTING

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Se state cercando una procedura che risolva il problema del III medio del volto che ha perso la sua corretta definizione e vede la sua tonicità ridotta, ma non siete convinti di sottoporvi ad un lifting viso completo, il mini lifting può essere la risposta che state cercando.

Se siete relativamente giovani o avete mantenuto una corretta definizione della regione degli zigomi, un mini lifting può essere sufficiente a riportare in trazione i tessuti del III medio del viso e combinarla con il tono della parte superiore supportata dagli zigomi. Gli zigomi ben proiettati aiutano infatti a tenere in posizione il tessuto che tende a cedere con l’avanzare dell’età. Un mini lifting corregge solo la parte inferiore del viso dove si può verificare un maggior rilassamento e la comparsa delle pieghe.

Conosciuto anche come il “lifting del weekend” per i suoi risultati immediati ed i brevi tempi di recupero, il mini lifting è diventato una procedura sempre più richiesta.

Un mini lifting è una procedura che consente al chirurgo di riposizionare i tessuti e i muscoli del viso in modo da minimizzare le imperfezioni, le rughe e altri difetti che accompagnano l’invecchiamento. Un mini lifting è simile a un lifting completo ma corregge situazioni di minore portata e fa sì che dopo l’intervento sul paziente non rimangano che cicatrici minime. Le cicatrici sono presenti solo dietro l’orecchio del paziente e lungo l’attaccatura dei capelli. Entrambe queste posizioni sono generalmente nascoste alla vista degli altri. Il mini lifting chirurgico è particolarmente vantaggioso perché fornisce ottimi risultati e richiede tempi di recupero molto brevi. Il mini lifting è anche molto meno costoso rispetto al lifting tradizionale

Un mini lifting consiste solo nel rafforzamento e riposizionamento del tessuto che ha perduto la sua naturale tonicità, mentre un lifting completo riposiziona secondo un corretto vettore di trazione anche le strutture profonde sottostanti.
Un mini lifting del viso provoca molto meno trauma di un lifting viso completo, e ciò sta a significare che saranno presenti in misura molto inferiore dolore, lividi e gonfiore. Le cicatrici sono molto più contenute e meno evidenti, in modo da poter portare i capelli proprio come si vuole (molti uomini trovano che questo sia un grande vantaggio). Sarete in grado di tornare alla normale routine entro una settimana o poco più, senza l’ostacolo di non poter svolgere quanto prima qualsiasi attività o cosa importante della vostra vita.

Il mini lifting viso può essere ripetuto, se necessario, e viene spesso associato ad altre procedure chirurgiche o non chirurgiche qualora fossero richieste. Dal momento che è più veloce del lifting viso tradizionale e non necessita di anestesia generale o del pernottamento, il costo di un mini lifting è in genere meno di un terzo del costo di un lifting viso completo.

Il paziente ideale è nella fascia di età tra i 35-55 anni, alla ricerca di un miglioramento del tono del III medio del volto e della ridefinizione del contorno mandibolare. Il mini lifting non migliora la parte superiore del viso. Tuttavia, uno dei grandi vantaggi del mini lifting è che può facilmente essere combinato con altre procedure, come il lifting della fronte o la blefaroplastica per fornire una soluzione completa alle vostre preoccupazioni. È inoltre possibile scegliere tra un ampio ventaglio di procedure accessorie non chirurgiche per completare il vostro nuovo profilo. La procedura di mini lifting può essere ripetuta, se necessario, e non esclude un eventuale futuro lifting completo.

I pazienti che assumono farmaci come l’aspirina o che non sono in grado di smettere di fumare non sono adatti alla ritidectomia. Se fumate, è particolarmente importante sospendere almeno una settimana o due prima e dopo l’intervento chirurgico. Il fumo inibisce il flusso di sangue alla pelle e può interferire con la guarigione delle vostre aree di incisione. Se i vostri capelli sono molto corti, si consiglia di farli crescere prima dell’intervento di mini lifting in modo da averli abbastanza lunghi da poter nascondere le cicatrici durante il processo di guarigione.

In definitiva, la decisione di operare spetterà al chirurgo, che prenderà in considerazione i vostri desideri e li bilancerà rispetto a ciò che è fattibile e appropriato.

Tutto l’intervento chirurgico di mini lifting avviene in una sala operatoria attrezzata. Avrete bisogno di farvi accompagnare da un adulto che possa poi riaccompagnarvi a casa e prendersi cura di voi durante la notte. L’ideale sarebbe appunto avere qualcuno che si prendesse cura di voi per i primi giorni successivi al mini lifting, in modo da poter riposare tranquillamente.

L’intervento di mini lifting implica che siano praticate piccole incisioni, ma è minimamente invasivo. Le incisioni sono realizzate lungo la linea dei capelli e continuano verso il basso lungo l’orecchio in direzione del suo lobo. In alcuni casi, l’incisione viene effettuata dietro l’orecchio stesso. La posizione delle incisioni e le cicatrici eventuali dipendono dall’anatomia del paziente e dalla preferenza del chirurgo. In entrambi i casi la cicatrizzazione sarà praticamente invisibile agli altri.
La pelle e i tessuti molli vengono delicatamente mobilizzati e sollevati lungo il corretto vettore di forza prima di essere suturati.
I pazienti che si sottopongono ad un lifting tradizionale in genere vengono trattati con l’anestesia generale durante l’operazione. Per i pazienti sottoposti al mini lifting è da valutare l’opzione della sola anestesia locale o associata ad una buona sedazione. Potete scegliere di fare l’intervento chirurgico di mini lifting in sedazione, se lo si desiderate. Il mini lifting non richiede l’utilizzo di medicazioni compressive di eccessiva ampiezza e non vi è praticamente rischio di lesione per alcun nervo facciale, a differenza dei lifting tradizionali.

Dopo l’intervento di mini lifting il chirurgo consiglia di riposare per almeno una settimana e forse più, anche se alcuni pazienti sono in grado di tornare al lavoro entro 2 o 3 giorni. Il volto potrebbe sembrare e apparire molto diverso da come ci si aspetta, a causa del gonfiore e della rigidità, ma questi effetti si andranno ad affievolire rapidamente. Si possono inoltre notare alcune ecchimosi nelle settimane che seguono. Qualsiasi disagio è di piccola entità e può essere trattato con semplici analgesici. Siate particolarmente gentili con il vostro viso, dal momento che la sua pelle sarà delicata e insensibile e può avere reazioni diverse rispetto alla normalità in questa fase. Il chirurgo vorrà vedervi 2 settimane dopo l’intervento di mini lifting, per verificare che la guarigione e i progressi siano soddisfacenti e per rimuovere i punti di sutura. Ove opportuno, vengono utilizzati punti di sutura riassorbibili.

Entro 3 settimane dopo il mini lifting, il viso dovrebbe apparire più normale, ma anche molto più giovane e più sano di prima. I medici suggeriscono al paziente di prendere un paio di settimane di riposo dal lavoro dopo l’intervento chirurgico di mini lifting e di evitare attività fisiche intense per almeno due settimane o più.

Il risultato finale può essere apprezzato 1 – 3 mesi dopo il mini lifting. I risultati di un mini lifting sono quasi sempre gradevoli. Il viso sarà più giovane e la pelle più tonica, perché ora è tesa. L’operazione rimuove la maggior parte della cute in eccesso. Un altro vantaggio del mini lifting è che il trattamento non deve essere ripetuto frequentemente. I risultati di un mini lifting dovrebbero durare per molti anni dopo l’operazione.
I mini lifting stanno diventando sempre più popolari perché sono più veloci, più facili e più convenienti rispetto ai lifting tradizionali. Un’operazione di mini lifting vi lascerà non solo con la pelle più tesa, ma anche più giovane e più sana.

Qualsiasi cicatrice naturalmente svanisce e diventa poco visibile con il tempo. Un mini lifting non arresta l’orologio biologico, ma riporta solo indietro le lancette. Il volto continuerà ad invecchiare, ma è assolutamente possibile avere un altro mini lifting o addirittura un lifting completo in una fase successiva, se lo si desidera.

I rischi e le complicazioni potenziali di un mini lifting sono gli stessi di quelli di un lifting viso completo. Tuttavia, si verificano molto meno frequentemente e tendono ad essere meno gravi. I rischi possibili includono la formazione di ematoma (raccolta sangue), infezioni, danni al nervo facciale, dolore, lividi e gonfiore. Una ritardata guarigione o la deiscenza delle suture sono più probabili in pazienti fumatori. La lamentela più comune è la difficoltà ad aprire la bocca – inconveniente che si risolve in pochi giorni.

Al fine di minimizzare il rischio di complicazioni, è importante:

  • Tenere la testa sollevata, per quanto possibile, per ridurre il gonfiore. Alcuni cuscini potrebbero essere necessari. Applicare impacchi di ghiaccio sulla zona nei primi giorni
  • Fare un buon riposo e evitare sforzi per 2 – 3 giorni
  • Evitare di fumare (compreso il fumo passivo)
  • Evitare l’aspirina o i farmaci anti-infiammatori
  • Evitare l’esposizione prolungata alla luce diretta del sole per almeno un mese
  • Alcuni intorpidimenti della pelle sono normali, ma scompaiono in poche settimane o mesi

LIFTING FRONTE

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Una delle più comuni procedure endoscopiche per i pazienti che vogliono un aspetto più disteso della regione frontale, è il lifting della fronte. Il lifting della fronte è molto meno invasivi rispetto alla maggior parte delle altre procedure e richiede solo alcune piccole incisioni per essere eseguito. Queste piccole incisioni sono realizzate in modo da consentire al chirurgo di diminuire l’evidenza delle rughe sulla fronte e di quelle che si trovano nella regione sopraccigliare.
Durante la procedura di lifting frontale il chirurgo agisce sulla muscolatura frontale, le cui naturali contrazioni provocano nel tempo la comparsa delle rughe, segno di invecchiamento. Un lifting della fronte viene eseguito su pazienti che vogliono sollevare il livello delle loro sopracciglia. É generalmente richiesta una piccola quantità di anestesia e la maggior parte dei pazienti sono dimessi lo stesso giorno dell’intervento o la mattina seguente. Poiché l’anestesia utilizzata è generalmente applicata localmente, il paziente sarà sveglio durante la procedura ma non sentirà alcun dolore. Il chirurgo può stabilire se è necessario somministrare al paziente un blando sedativo al fine di ridurne lo stress e l’ansia.
A seguito dell’operazione di lifting frontale i tessuti risulteranno distesi e le rughe frontali attenuate, grazie all’azione sulla muscolatura sottostante ed il chirurgo dovrà chiudere eventuali incisioni con semplici punti di sutura. Il viso ed i capelli del paziente vengono poi lavati al fine di prevenire un’eventuale irritazione alla pelle intorno alla zona operata. L’area verrà avvolta con garza o bendaggio elastico per evitare la comparsa di ecchimosi e di edemi marcati. Il paziente continuerà a sentire alcune sensazioni di intorpidimento e di disagio che possono essere trattate e calmate con antidolorifici. La maggior parte dei pazienti possono iniziare ad alzarsi entro uno o due giorni dall’intervento di lifting della fronte e si raccomanda che prendano una settimana di riposo dal lavoro. L’attività fisica dovrebbe essere limitata per le prime settimane dopo l’operazione. Dopo poche settimane si può verificare una sensazione di prurito nella regione delle incisioni chirurgiche. Questa sensazione di prurito dovrebbe sparire entro le successive due o tre settimane.
Questa procedura può causare gonfiore della regione orbitaria e il pieno recupero può durare diverse settimane. In un numero minimo di casi vi è una piccola perdita di capelli nella zona intorno alla cicatrice che può durare da poche settimane a diversi mesi prima della ricrescita. Per la maggior parte delle persone le incisioni sono sotto l’attaccatura dei capelli e quindi non vi è alcun rischio che le cicatrici possano essere viste. Se l’attaccatura dei capelli è poco definita o il paziente è stempiato potrebbero essere visibili i segni di una leggera e sottile cicatrice.

La procedura di lifting della fronte va valutata con attenzione in pazienti fumatori o portatori di patologie della coagulazione.
I risultati del lifting frontale e delle sopracciglia sono quasi sempre gradevoli. L’operazione permette ai pazienti di apparire molto più giovani e riposati di quanto non fossero prima del lifting. Vi potreste sentire stanchi e giù di tono immediatamente dopo il lifting della fronte, ma questa sensazione passa entro i primi giorni non appena vi renderete conto di quanto più giovane e migliore è il vostro volto.

LIFTING COLLO

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Il collo è spesso la prima parte del corpo che mostra le imperfezioni legate all’età. Con l’avanzare degli anni la pelle del collo comincia a perdere le sue qualità elastiche. Questa perdita di tono provoca la comparsa di ridondanza cutanea e di rughe. Tali difetti sono aggravati da una perdita di peso corporeo eccessiva, frutto di diete mal condotte ma solitamente questi fattori entrano in gioco in momenti successivi nella vita di una persona. Un lifting del collo è una procedura eccellente che può aiutare a ridurre questi segni di invecchiamento ed è in grado di ripristinare il tono e la levigatezza dei tessuti del collo contribuendo a conferire un aspetto più giovanile a tutto il corpo. E’ possibile attraverso una piccola incisione nella regione sottomentoniera procedere alla lipectomia del grasso sottocutaneo ed alla risintesi sulla linea mediana dei ventri del muscolo platisma. Il termine medico è platismoplastica.

La procedura di lifting del collo è minimamente invasiva il che comunque significa che le incisioni dovranno essere effettuate da un chirurgo qualificato. Esse vengono realizzate attorno alle regioni auricolari, nonché direttamente sotto il mento. La pelle in eccesso viene rimossa ed il lembo riposizionato e posto nella corretta trazione. Grazie alla posizione delle incisioni le cicatrici sono poco o nulla evidenti dopo l’operazione. Il lifting collo è in genere un’operazione ambulatoriale, e dunque consente il recupero post operatorio in tempi assai contenuti. Nell’intervento di lifting collo è richiesta l’anestesia generale. Un lifting collo  richiede di solito da due a tre ore di intervento. Dopo che ogni eccedenza di cute è stata eliminata, il chirurgo agisce sui muscoli del collo in modo da tenderne la sua struttura. Sulla regione del collo può essere effettuata anche la liposuzione se il chirurgo lo ritiene utile.

I pazienti che effettuano il lifting del collo possono condurre a domicilio la convalescenza. Il recupero da questo tipo di procedura richiede tempo ed è importante essere pazienti durante questo periodo. La maggior parte dei chirurghi consiglia di prendere una o due settimane di tempo prima di riprendere le attività lavorative e di aspettare almeno un mese per praticare qualsiasi attività fisica intensa o lo sport.
La maggior parte dei pazienti presenterà qualche gonfiore e livido per diversi giorni e può avvertire una sensazione di formicolio o di tensione intorno alle aree trattate. Questo è normale e cessa dopo pochi giorni. I farmaci antidolorifici sono spesso prescritti per alleviare questo dolore.

La maggioranza dei pazienti sono molto soddisfatti di come l’operazione cambia il loro aspetto. Nei mesi che seguono l’intervento di lifting collo ammettono di avere una maggiore fiducia in se stessi e sono in grado di indossare una più ampia varietà di abbigliamento con cui sentirsi a proprio agio. L’obiettivo del lifting collo è quello di aiutare la persona ad apparire e sentirsi più naturale, dando l’impressione di aver perso peso e di avere un aspetto più giovane. Gli effetti di un lifting collo possono durare a lungo ed anche per tutta la vita del paziente. Ogni anno ci sono migliaia di persone che beneficiano di questo intervento. Se ritenete che il lifting collo sia un intervento da cui potreste trarre beneficio dovreste rivolgervi ad un chirurgo plastico qualificato.

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